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venerdì 8 gennaio 2016

SCRIVERE IL DIARIO

Sarebbe bene che ogni bambino, dai sei anni in poi, avesse un diario personale in cui scrivere i propri pensieri, disegnare i propri sogni.
Oggi, i bambini sono troppo impegnati a fare calcio, pallavolo, pallacanestro e non hanno tempo per stare un po' da soli; imparare a stare soli, con i propri pensieri, è un insegnamento che non viene quasi mai trasmesso ai bambini, quasi come se stare da soli fosse una cosa di cui aver paura.
Invece è fondamentale sapere stare da soli, farsi compagnia con un buon libro, con un po' di musica in sottofondo, nella pace della propria cameretta o della propria casa.
Avendo spesso entrambi i genitori che lavorano, i bambini, anche piccoli, vengono sballottati di qua e di là, come se l'unico pensiero fosse di metterli "in deposito" da qualche parte; ecco allora che le squadre di calcio o di qualunque altro sport diventano un po' i salvagente, in mancanza dei nonni.
Anche i nonni spesso, quando ci sono, o sono ancora giovani e quindi lavorano o, caso ormai non più raro, troppi vecchi per potersi occupare dei nipoti; la baby-sitter potrebbe essere un buon aiuto, se figura intesa come educatrice e non solo parcheggio.
Ma anche in presenza della baby-sitter educatrice, i tempi dovrebbero essere scanditi dalle esigenze dei bambini e fra i tempi da rispettare ci sono anche quelli di attesa, di "noia", di silenzio, di ascolto. Ascolto di se stessi.
Questo aspetto manca, nel vortice delle attività che i bambini svolgono.
Ecco, allora, che un piccolo diario, da prendere in mano anche solo alla sera, può essere un buon mezzo per dare modo al bambino di ascoltarsi, ascoltare le proprie ansie, scrivere le proprie esperienze, ascoltare le paure, rivisitare i momenti della giornata, visualizzare, descrivere e disegnare i propri pensieri ed i propri sogni.
Suggerisco sempre di avere un diario segreto, ho avuto ed ho tutt'ora un diario segreto (da cinquant'anni scrivo lì i miei pensieri); l'ho regalato a mia figlia appena ha compiuto i sei anni, quando ha iniziato a scrivere. Mia figlia ha anche il diario della sua nascita, dal concepimento fino ai sei anni e lo custodisce gelosamente così come custodisce gelosamente i suoi diari che ormai sono tanti e tenuti in valige.
I bambini sanno quando voler far partecipi i genitori dei propri pensieri e spesso mia figlia mi racconta le cose che scrive; spesso, però, quando i bambini vogliono parlare trovano dei genitori disattenti, stanchi, delusi dalla vita, forse, a volte arrabbiati; a volte ci sono anche altri fratelli o sorelle a cui dare ascolto.
Ecco che il diario può essere uno sfogo, è l'amico segreto che ascolta; scrivendo spesso le soluzioni ai problemi vengono da sole; rileggendo le pagine addietro si può ridere o piangere di ciò che si è scritto; si possono notare i cambiamenti del proprio io.
Lo consiglio caldamente: comprate ai vostri bambini un bellissimo diario, con lucchetto e chiave e ditegli che questo è il suo cassetto dei sogni e dei pensieri. Promettete che non lo leggerete mai, se lui/lei non vorrà.
Regalate ai vostri bambini il loro tempo, non lasciate che i giorni passino tutti programmati, lasciate che respirino l'aria del giorno che stanno vivendo. Regalate tempo ai pensieri ed ai sogni.
E se non ce l'avete ancora, regalatevi un diario, bello, carino, con lucchetto e chiave e prendetevi del tempo per rinchiudervi in voi stessi. La vostra mente ed il vostro cuore ve ne saranno grati.

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