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mercoledì 20 gennaio 2016

Quanto costa la professionalità?

Ho già spiegato più volte cosa intendo io per professionalità, ma ritengo di dover chiarire ulteriormente.
Quando faccio i colloqui per lavoro, mi trovo sempre molto imbarazzata per via delle tariffe.
Chiariamo subito che per sette anni ho tenuto tre bimbi, di una stessa famiglia e le tariffe non le avevo fatte io bensì la baby-sitter che mi sono trovata a dover sostituire.
La tariffa (parlo di dieci anni fa), in paese era (ed io l'ho mantenuta) così suddivisa:
1) un bambino                               8 €/h
2) due bambini                            12 €/h
3) tre bambini                              14 €/h
Chiarisco che la baby-sitter precedente non usava la macchina e non faceva attività extrascolastiche.
Quando ho preso in carico io i bimbi le età variavano dai 7 anni all'anno; facevo attività ricreative da laboratorio in casa mia e gli orari erano a turni dalle 7 alle 13,40 oppure dalle 12,40 alle 19,40. A volte anche serali.
Non facevo pagare la benzina poiché anche se usavo la mia auto (per gli spostamenti dei bambini, negli anni, per le altre attività) ero, comunque, in paese.
Due anni fa ho tenuto due gemelle, fuori dal paese e mi sono ritrovata a dover abbassare l'importo per venire incontro alla famiglia.
Ma voglio specificare ancora una volta: posso fare fattura; posso essere pagata con vauchers che sono già denunciati sia per me che per la famiglia perché emessi da enti; ho una assicurazione antinfortunistica per me ma soprattutto HO L'ASSICURAZIONE PER I BAMBINI.
L'assicurazione già di per sé dovrebbe rendere tranquilli i genitori per quanto riguarda il mio comportamento verso i bambini; con tutti i fatti di cronaca che si sentono, in cui negli asili o micro asili (ma anche, purtroppo, nei ricoveri per anziani) i bambini vengono maltrattati, offesi e picchiati, il fatto di avere una assicurazione dovrebbe dirla lunga. Inoltre, la mia responsabilità verso i bambini la prendo in toto, con la consapevolezza che nonostante i mille occhi che uso nei loro riguardi, possa accadere qualcosa al di fuori della mia portata, di cui mi prendo completamente la responsabilità L'assicurazione, con la consapevolezza che nessuna cifra potrebbe consolare, è una sicurezza in più per quanto riguarda la cura che apporto in questa mia professione.
Purtroppo, con le troppe donne e giovani donne che fanno le baby-sitter in attesa di qualcosa di diverso, la professionalità è vilipesa da parte di chi svolge questa attività ma, lo devo riconoscere, anche da parte delle famiglie.
Mamme lavoratrici, ve lo ripeto ancora una volta: vale di più una camicia stirata, per cui siete disposte a pagare 10€ all'ora (tariffa ormai superata) o vale di più la sicurezza di avere accanto ai vostri bambini una persona preparata, professionale, affettuosa, capace, affidabile?
Ricordatevi, mamme, che la baby-sitter non ha riposi, malattie, permessi, ferie pagate, tredicesima o quattrodicesima e spesso non ha contributi (quei pochi che vengono pagati con i vauchers non sono certo per avere una pensione dignitosa), mentre voi avete tutti i diritti assicurati; inoltre, la baby-sitter oggi lavora domani non si sa, mentre voi avete il vostro lavoro sicuro e nessuno ve lo toglie.
Pensate a questo, mentre fate un colloquio con una baby-sitter e pensate che se per qualche anno dovete fare un sacrificio per pagare adeguatamente chi sta con vostro figlio, dopo, quando crescerà voi avrete ancora il vostro lavoro assicurato, mentre la baby-sitter si dovrà mettere ancora alla ricerca di un lavoro.
Fate anche un calcolo veloce di quanto voi, nella vostra professione, siete pagate all'ora.
La baby-sitter è una libera professionista; pensate a quello che pagate ad un idraulico o ad un elettricista che viene a farvi una prestazione in casa. Solo per la chiamata, a seconda del chilometraggio, come minimo vi chiede 50 € a parte.
Perché non valutate la baby-sitter in modo adeguato, visto che ha la responsabilità del benessere del vostro bambino?
In Inghilterra le nanny ricevono uno stipendio mensile.
Se anche in Italia le baby-sitter venissero valutate giustamente, per il valore professionale e la responsabilità che esso comporta su tutti i fronti, non ci sarebbero più baby-sitter improvvisate.
L'Albo delle baby-sitter della Val d'Enza voleva questo: un riconoscimento della professionalità, con un attestato ricevuto dopo aver seguito un corso e fatto un tirocinio presso un asilo statale o comunale.
Meditate su quello che ho scritto e abbiate più stima di chi fa questa professione con serietà e responsabilità.

venerdì 8 gennaio 2016

SCRIVERE IL DIARIO

Sarebbe bene che ogni bambino, dai sei anni in poi, avesse un diario personale in cui scrivere i propri pensieri, disegnare i propri sogni.
Oggi, i bambini sono troppo impegnati a fare calcio, pallavolo, pallacanestro e non hanno tempo per stare un po' da soli; imparare a stare soli, con i propri pensieri, è un insegnamento che non viene quasi mai trasmesso ai bambini, quasi come se stare da soli fosse una cosa di cui aver paura.
Invece è fondamentale sapere stare da soli, farsi compagnia con un buon libro, con un po' di musica in sottofondo, nella pace della propria cameretta o della propria casa.
Avendo spesso entrambi i genitori che lavorano, i bambini, anche piccoli, vengono sballottati di qua e di là, come se l'unico pensiero fosse di metterli "in deposito" da qualche parte; ecco allora che le squadre di calcio o di qualunque altro sport diventano un po' i salvagente, in mancanza dei nonni.
Anche i nonni spesso, quando ci sono, o sono ancora giovani e quindi lavorano o, caso ormai non più raro, troppi vecchi per potersi occupare dei nipoti; la baby-sitter potrebbe essere un buon aiuto, se figura intesa come educatrice e non solo parcheggio.
Ma anche in presenza della baby-sitter educatrice, i tempi dovrebbero essere scanditi dalle esigenze dei bambini e fra i tempi da rispettare ci sono anche quelli di attesa, di "noia", di silenzio, di ascolto. Ascolto di se stessi.
Questo aspetto manca, nel vortice delle attività che i bambini svolgono.
Ecco, allora, che un piccolo diario, da prendere in mano anche solo alla sera, può essere un buon mezzo per dare modo al bambino di ascoltarsi, ascoltare le proprie ansie, scrivere le proprie esperienze, ascoltare le paure, rivisitare i momenti della giornata, visualizzare, descrivere e disegnare i propri pensieri ed i propri sogni.
Suggerisco sempre di avere un diario segreto, ho avuto ed ho tutt'ora un diario segreto (da cinquant'anni scrivo lì i miei pensieri); l'ho regalato a mia figlia appena ha compiuto i sei anni, quando ha iniziato a scrivere. Mia figlia ha anche il diario della sua nascita, dal concepimento fino ai sei anni e lo custodisce gelosamente così come custodisce gelosamente i suoi diari che ormai sono tanti e tenuti in valige.
I bambini sanno quando voler far partecipi i genitori dei propri pensieri e spesso mia figlia mi racconta le cose che scrive; spesso, però, quando i bambini vogliono parlare trovano dei genitori disattenti, stanchi, delusi dalla vita, forse, a volte arrabbiati; a volte ci sono anche altri fratelli o sorelle a cui dare ascolto.
Ecco che il diario può essere uno sfogo, è l'amico segreto che ascolta; scrivendo spesso le soluzioni ai problemi vengono da sole; rileggendo le pagine addietro si può ridere o piangere di ciò che si è scritto; si possono notare i cambiamenti del proprio io.
Lo consiglio caldamente: comprate ai vostri bambini un bellissimo diario, con lucchetto e chiave e ditegli che questo è il suo cassetto dei sogni e dei pensieri. Promettete che non lo leggerete mai, se lui/lei non vorrà.
Regalate ai vostri bambini il loro tempo, non lasciate che i giorni passino tutti programmati, lasciate che respirino l'aria del giorno che stanno vivendo. Regalate tempo ai pensieri ed ai sogni.
E se non ce l'avete ancora, regalatevi un diario, bello, carino, con lucchetto e chiave e prendetevi del tempo per rinchiudervi in voi stessi. La vostra mente ed il vostro cuore ve ne saranno grati.

lunedì 4 gennaio 2016

Professione baby-sitter - L'assicurazione

Mi capita, quando faccio i colloqui per un incarico di baby-sitter, di dover specificare di quale tipo di assicurazione stiamo parlando.
Specifico che per quanto riguarda la mia persona, io ho una mia assicurazione antinfortunistica.
L'assicurazione che Progetto Koala ha per l'attività di baby-sitter è un'assicurazione per salvaguardare i bimbi; specificando meglio, è per coprire gli eventuali infortuni che i bimbi  possono avere durante il periodo in cui stanno con me.
Questa assicurazione oltre a rassicurare i genitori per quanto riguarda il mio comportamento nei riguardi dei bambini, dovrebbe rassicurarli anche per quanto riguarda quello che eventualmente può accadere, indipendentemente dai miei comportamenti, ai bambini non solo mentre sono con me a casa loro, ma anche quando sono con me al parco, o in macchina durante un trasferimento, o presso la mia abitazione per qualche attività creativa.
Ho voluto un premio annuale abbastanza alto per poter avere la sicurezza di una copertura, per quanto la vita di un bimbo non abbia prezzo, abbastanza alta in caso di incidenti gravissimi.
Questa mia decisione, di avere una copertura assicurativa per i bimbi, è causata dal fatto che anche il più piccolo incidente che possa venire causato durante la mia presenza con i bambini è giusto che venga risarcito.
Colpa o non colpa, la baby-sitter, infatti, è responsabile della incolumità dei bimbi e trovo che sia gravissimo che ci siano persone che svolgono questa attività senza preoccuparsi minimamente di assicurare i bimbi che tengono.
La baby-sitter è, o dovrebbe per lo meno essere, una educatrice; ma è anche custode dei bimbi nei periodi in cui le vengono affidati.
Trovo gravissimo che questa attività venga svolta senza la consapevolezza di avere a che fare con dei piccoli uomini e delle piccole donne che hanno tutti i diritti di essere salvaguardati da incidenti, piccoli o grandi che siano.
Se un bambino si sbuccia il ginocchio andando sui pattini o in bicicletta, non è un fatto così grave da dover far subentrare l'assicurazione, in quanto sono attività che i bambini svolgono con la loro responsabilità; ma se un bambino piccolo, mentre prende la pappa si strozza con il cibo, oltre ad essere capaci di intervenire tempestivamente, occorre essere consapevoli che la propria incapacità all'intervento tempestivo, oltre alla fatalità, deve essere risarcita.
Per questo motivo se ci sono corsi di pronto intervento, occorre seguirli con attenzione: siamo responsabili delle vite che ci vengono consegnate, questo tutte le baby-sitter dovrebbero metterselo ben in mente.
Vedo troppo spesso baby-sitter, o che si spacciano tali, che continuano a fare le loro attività domestiche con i bambini a loro assegnati senza preoccuparsi di fare attività ludiche insieme; vedo comportamenti che non mi piacciono, di poco rispetto verso i bimbi.
Purtroppo l'attività di baby-sitter troppo spesso viene svolta da persone in attesa di altri lavori, come ripiego; inoltre, non avendo costi di assicurazione o di materiale o di benzina, molte chiedono un importo orario che fa concorrenza a chi, diversamente, ha costi più alti.
Non nascondo, infatti, che la mia tariffa oraria sia più alta di quella di altre baby-sitter.
Ma i costi che affronto, come assicurazione, benzina per i trasferimenti dei bambini, materiali per attività creative, oltre alla responsabilità che sento nei riguardi dei bambini, ritengo che debbano essere remunerati.
E' vero che la crisi obbliga le famiglie a tagliare i costi per la custodia dei bambini ma vi chiedo di riflettere su una cosa: per stirare le camice o per fare le pulizie di casa ci sono signore che chiedono 9/10 euro all'ora.
La vostra tranquillità e la vita dei vostri figli valgono meno?