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venerdì 16 settembre 2011


Nel gruppo di Progetto Koala si è aggiunta una bimba di un anno, all'inizio delle scoperte. E' una bimba piccola mentre gli altri bimbi hanno 10 e 6 anni.
Chiaramente, è ben accettata ed è trattata un poco da bambolina con cui giocare, a cui far rispettare le regole della convivenza e da cui ci si aspetta rispondenza. Ovviamente, chi ha 10 anni comprende benissimo i limiti di età e di aspettative della piccolina, mentre chi ha solo 6 anni si aspetta altre risposte e mostra anche un pochino di gelosia nel notare che l'attenzione è, per forza, rivolta alla piccola anche solo per il fatto che inizia a camminare e bisogna seguirla differentemente. Allora che fare? L'importante è non escludere nell'esperienza chi ha 6 anni e dare l'opportunità di occuparsi della piccola, non distogliendo gli occhi e non caricando troppo di responsabilità, ma fidandosi e con serenità seguire entrambi. E poi ricordare continuamente al piccolo di 6 anni come era lui ad un anno, le esperienze fatte, le canzoni che gli piacevano, le abitudini che aveva, creando, così, un confronto diretto e dimostrando che nulla di lui è andato perso ma è ancora molto vivo nella memoria. Dimostrando così anche che la tenerezza che si prova per il più piccolo di un anno è la stessa che si provava per lui allora ed è la stessa che si prova per lui ora; parlare anche della differenza di approccio che si ha con un piccolo e con un grandicello, mostrando che, ovviamente, è più gratificante per l'adulto poter discorrere "da grande a grande", potendo confidare in un atteggiamento maturo del bambino di 6 anni. L'importante è non scartare la complicità con il bimbo di 6 anni ma anzi incrementarla; importante è considerare che il bimbo che si trova in mezzo a due età, in genere, è il più "sfortunato" perchè non è piccolissimo per poter ricevere le attenzioni al cento per cento e non è grande abbastanza per poter essere affidabile completamente. Eliminando il mezzano dalle esperienze di responsabilizzazione si ottengono solo atteggiamenti aggressivi (ricerca di attenzione) e di gelosia nei riguardi dei più piccoli. Responsabilizzando, invece, si ottiene un ottimo risultato di lavoro di squadra. Importantissimo è mostrare sicurezza, tranquillità e serenità. Rimproveri più o meno aggressivi suscitano solo bronci e la sensazione sgradevole di non essere benvoluti. E se poi il bimbo o la bimba di 10 anni, più grande, prende in braccio il piccolo di un anno, voi prendete in braccio quello di sei, lasciate che si faccia coccolare, lasciate che succhi il dito ... sarà lui, spontaneamente, a staccarsi da voi e a chiedere di occuparsi del più piccolo.

Quando ero in attesa di mia figlia, ho iniziato a scrivere il suo libro per poter registrare ogni momento della sua vita, anche quella che si svolgeva all'interno del mio corpo.
Ho iniziato a raccontare così quello che accadeva al mio corpo, alle mie sensazioni, ai miei sentimenti mentre il suo piccolo corpo prendeva sempre più le sembianze di un essere umano.
Quando mia figlia è nata, ho continuato a scrivere: le sue prime esperienze sensoriali, i suoi sguardi, i suoi sorrisi e poi le prime parole, le scoperte ... fino a raggiungere i suoi sei anni. Infatti, quando lei ha imparato a scrivere, le ho regalato un diario che ancora, a 28 anni, scrive, ovviamente autonomamente e senza che io ne conosca il contenuto.
In questo modo, mia figlia ha tutti i suoi ricordi scritti, corredati da fotografie, disegni ecc.
Molte mamme sono anche lavoratrici, oppure alcune pensano di non riuscire a scrivere le loro sensazioni, o non pensano che queste siano importanti o credono che, comunque, mai nessuno potrà cancellare quello che stanno vivendo e loro non lo dimenticheranno mai ...
Ebbene, il tempo corre. Lo so che sembra una frase fatta, ma è la realtà della vita. Il tempo corre.
Portate in grembo per 9 mesi un bimbo (o 9 mesi e mezzo come la sottoscritta), lo crescete e pensate che quel bimbo non crescerà mai abbastanza in fretta. Vedete l'ora di sentirlo parlare, siete ansiose di vederlo correre e ... senza che ve ne accorgiate è già sposato.
Ed i momenti passati sembrano solo un sogno.
Per questo motivo, ai bimbi che Progetto Koala avrà in consegna verrà donato un piccolo ricordo del tempo trascorso con noi. Fotografie, disegni, pensieri, espressioni, giochi, frasi, sentimenti .... tutto quello che il vostro bimbo esprimerà verrà registrato con data di riferimento perchè voi possiate sempre ricordare con lui quei momenti anche se li avrà passati con una persona diversa dai suoi genitori.
La condivisione di quei ricordi farà in modo che abbiate sempre il modo di sentirvi partecipi della sua vita e lui sentirà di non essere stato mai solo.

Progetto Koala intende essere un servizio di baby-sittering, doposcuola, attività ricreative extra scolastiche ed estive.
Sul sito di Progetto Koala è possibile, nello spazio "Chi sono" leggere una specie di manifesto che permette di individuare l'etica professionale e gli scopi di tale progetto.
Mi piacerebbe poter iniziare con le mamme e chi si occupa, comunque, di infanzia, un ciclo di discussioni per approfondire le problematiche che questo compito comporta.
Attendo interventi numerosi.
Poiché seguiamo bimbi di ogni età, abbiamo pensato di suddividerli in sezioni così composte:

Sezione Coccinelle                                    0 - 2 anni
Sezione Chiocciole                                    3 - 5 anni
Sezione Pesci Tropicali                             6 - 9 anni
Sezione Pappagalli                                   10 - 12 anni
Sezione Orsi                                             Adolescenti

Le attività diversificate consistono anche in laboratori creativi in cui ognuno può esprimere le proprie peculiarità, in totale libertà poiché le attività creative devono servire per convogliare attitudini che normalmente non hanno libero sfogo nelle attività scolastiche e post-scolastiche.