Liliana Zampella
Sono nata a Parma il 29 maggio 1955; a dieci anni iniziai a scrivere su un piccolo diario di pelle rossa con lucchetto e da quel momento mi si aprì un nuovo mondo. Amo, tra le protagoniste di Piccole Donne, Jo di cui potrei essere una potenziale reincarnazione; amo il palcoscenico, di cui ho ricevuto il battesimo a soli tre anni. Suono la chitarra e canto (ho cantato nelle voci bianche del Teatro Regio di Parma, nella Corale Città di Parma, nel gruppo di Viva la gente di Parma ed ho cantato sola, o con uno dei miei fratelli e con gruppi). Ho iniziato a prendere sul serio la mia scrittura nel 1994 quando ho scritto un piccolo racconto autobiografico intitolato "Il Cerchio", stampato in proprio ad uso della mia numerosa famiglia. Ormai il salto era fatto. Ho scritto "Prisma", raccolta di otto racconti di storie di donne; poi "Con i loro occhi", raccolta di racconti sul rapporto tra animali e bambini. Nel 2003, in occasione della guerra in Iraq ho scritto "Il re di tutti" edito da MEF nel 2005, racconto a cinque voci; nel 2006 ho pubblicato con MEF "L’Archiatra – l’altra vita di Nostradamus"; con Boopen ho pubblicato "L’Archiatra – vol. II" e "L’Archiatra – vol. III". La trilogia de "L’Archiatra" è stata presentata nel dicembre 2008 presso la Galleria “360 gradi” di Parma. La trilogia è diventata, intanto, una tetralogia. Ho pubblicato, nel frattempo, "Il Canto del Bisonte Bianco" che racconta, tramite una esperienza speciale della protagonista, l'epopea degli Indiani d'America; ho pubblicato inoltre "La Legge di Maat" e "La Porta del Sole". In attesa di stampa: "Io sono la Tigre" e "Con i loro occhi". La mia attività da scrittrice si può trovare sul mio blog: http://lilianazampella.blogspot.com
Sono inserita nell'Albo delle Baby-sitter del comprensorio della Val d'Enza, dopo aver frequentato il corso di preparazione ed aver svolto un tirocinio di tre settimane presso un asilo di S. Ilario.
Nei miei anni giovanili ho svolto attività per l'infanzia nel volontariato; il gruppo di cui ho fatto parte ha dato vita per alcuni anni anche ad una "colonia" per bambini e genitori provenienti da famiglie bisognose. Ho svolto anche attività di animatrice di colonie estive per il Comune di Parma ed attività di assistente domiciliare sempre per il Comune di Parma ed assistente ospedaliera per una ditta privata; per il Comune di Parma ho insegnato chitarra nelle scuole elementari.
Da nove anni anni, dopo varie esperienze lavorative come impiegata (ho un diploma commerciale con specializzazione in lingua francese ed inglese) ed agente di commercio, svolgo l'attività di baby-sitter, attività che adoro e che ho svolto tenendo tre bimbi di una stessa famiglia di età comprese, all'inizio del servizio, tra gli otto anni e l'anno. La differenza di età mi ha permesso di giocare un ruolo vario: puericultrice per il piccolo, ma anche compagna di giochi; aiuto nei compiti scolastici; insegnante di inglese; insegnante di francese nei pomeriggi estivi, partendo da semplici canzoni insegnate alle bimbe più grandi; abbiamo fatto educazione ambientale e laboratori creativi.
Un anno mi sono trovata a svolgere il servizio per tre famiglie contemporaneamente, avendo una bimba di un anno, uno di sei, uno di cinque, due di dieci; ultimamente ho prestato servizio presso una famiglia con due gemelle di diciotto mesi, aumentando, così, l'esperienza considerando la difficoltà di prestare attenzione a due bimbi che, contemporaneamente, hanno gli stessi bisogni.
Un anno mi sono trovata a svolgere il servizio per tre famiglie contemporaneamente, avendo una bimba di un anno, uno di sei, uno di cinque, due di dieci; ultimamente ho prestato servizio presso una famiglia con due gemelle di diciotto mesi, aumentando, così, l'esperienza considerando la difficoltà di prestare attenzione a due bimbi che, contemporaneamente, hanno gli stessi bisogni.
Senza dimenticare un ruolo essenziale: confidente ed amica dei bambini ma anche amica della mamma che, mancando per alcune ore, deve essere messa al corrente delle attività svolte, delle esperienze fatte e degli sviluppi della personalità di ognuno.
Credo fermamente, infatti, che il ruolo della baby-sitter debba essere essenzialmente di supporto ai genitori che spesso, nella nostra società moderna, si trovano a vivere in città diverse dalla propria famiglia di origine; oppure non hanno più i genitori, come capita spesso a coppie che fanno la scelta di diventare genitori in età più adulta. O ancora, hanno genitori talmente giovani che ancora lavorano a loro volta. La baby-sitter spesso si trova, dunque, ad essere l'unico aiuto per chi diventa mamma per la prima volta o ha già altri figli; diventa, quindi, un supporto importante per dare alla mamma il modo di non sentirsi isolata psicologicamente e può essere un conforto nei momenti di stanchezza, poiché deve avere la competenza e la capacità di dissolvere quelle nubi che possono presentarsi nelle giornate delle donne lavoratrici che hanno anche il compito di organizzare la vita dei propri famigliari e figli.
Poiché ho vissuto in prima persona le difficoltà legate alla necessità di conciliare lavoro e famiglia, tra la necessità di supportare l'economia famigliare ed i sensi di colpa che spesso questo comporta, ho deciso di mettere a disposizione la mia esperienza per questo progetto che ho voluto chiamare "Progetto Koala - strapazzami di kokkole", citando un personaggio del cartone animato per bambini "Uno zoo in fuga". I bambini, sono certa, sanno di cosa sto parlando.
Coccole ai bimbi, quando le richiedono, ma anche coccole per le mamme, quindi.
L'attività da baby-sitter non può e non deve essere vista semplicemente come la "balia asciutta", come veniva chiamata nel secolo scorso, che teneva in custodia il piccolo in mancanza dei genitori. E' una attività che riempie di responsabilità la persona che la svolge, sotto vari aspetti.
Innanzitutto, la responsabilità di mantenere in salute il bambino prendendo in carico eventuali danni provocati involontariamente: per questo motivo ho una assicurazione che risponde a questo requisito. Sono del parere che ogni struttura, privata o pubblica, che abbia al suo interno persone che si occupano dell'infanzia debba avere degli strumenti di controllo per monitorare in ogni momento, costantemente, questo aspetto poiché la sicurezza ed il benessere del bambino devono essere il primo obiettivo da ottenere.
Oltre a questo, occorre ricordare sempre che il bambino è un soggetto attivo nei suoi rapporti e quindi la figura della baby-sitter deve essere una figura mista tra la madre, la zia, la nonna e la fata ... intesa, quindi, come persona capace di essere portatrice delle regole (le regole della famiglia, della casa, della società), ma capace di avere i momenti di tenerezza e conforto nei momenti di disagio, tristezza e malinconia. Deve portare nuove competenze al bambino che deve acquisire le nozioni di mondo esterno, nozioni anche sensoriali che si possono acquisire frequentando i luoghj all'aperto, i parchi, le biblioteche, gli spazi ricreativi, luoghi comunque frequentati anche da altri bambini che portano nuove conoscenze e nuovi modi di interpretare il mondo che li attornia.
Il ruolo della fata ... be' non c'è molto da spiegare: è quello di Mary Poppins e cioè la conoscenza della magia della vita, della meraviglia del mondo, in relazione al bambino.
Mary Poppins sa giocare, sa cantare, sa suonare, sa comprendere e sa farsi comprendere perchè è vicina al mondo infantile, forse perchè non se ne è mai distaccata completamente.
Tutto questo ed altro ancora è il "Progetto Koala - strapazzami di kokkole", progetto che può solo moltiplicarsi seguendo le esigenze dei bambini che vorranno conoscermi.
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