Ho già spiegato più volte cosa intendo io per professionalità, ma ritengo di dover chiarire ulteriormente.
Quando faccio i colloqui per lavoro, mi trovo sempre molto imbarazzata per via delle tariffe.
Chiariamo subito che per sette anni ho tenuto tre bimbi, di una stessa famiglia e le tariffe non le avevo fatte io bensì la baby-sitter che mi sono trovata a dover sostituire.
La tariffa (parlo di dieci anni fa), in paese era (ed io l'ho mantenuta) così suddivisa:
1) un bambino 8 €/h
2) due bambini 12 €/h
3) tre bambini 14 €/h
Chiarisco che la baby-sitter precedente non usava la macchina e non faceva attività extrascolastiche.
Quando ho preso in carico io i bimbi le età variavano dai 7 anni all'anno; facevo attività ricreative da laboratorio in casa mia e gli orari erano a turni dalle 7 alle 13,40 oppure dalle 12,40 alle 19,40. A volte anche serali.
Non facevo pagare la benzina poiché anche se usavo la mia auto (per gli spostamenti dei bambini, negli anni, per le altre attività) ero, comunque, in paese.
Due anni fa ho tenuto due gemelle, fuori dal paese e mi sono ritrovata a dover abbassare l'importo per venire incontro alla famiglia.
Ma voglio specificare ancora una volta: posso fare fattura; posso essere pagata con vauchers che sono già denunciati sia per me che per la famiglia perché emessi da enti; ho una assicurazione antinfortunistica per me ma soprattutto HO L'ASSICURAZIONE PER I BAMBINI.
L'assicurazione già di per sé dovrebbe rendere tranquilli i genitori per quanto riguarda il mio comportamento verso i bambini; con tutti i fatti di cronaca che si sentono, in cui negli asili o micro asili (ma anche, purtroppo, nei ricoveri per anziani) i bambini vengono maltrattati, offesi e picchiati, il fatto di avere una assicurazione dovrebbe dirla lunga. Inoltre, la mia responsabilità verso i bambini la prendo in toto, con la consapevolezza che nonostante i mille occhi che uso nei loro riguardi, possa accadere qualcosa al di fuori della mia portata, di cui mi prendo completamente la responsabilità L'assicurazione, con la consapevolezza che nessuna cifra potrebbe consolare, è una sicurezza in più per quanto riguarda la cura che apporto in questa mia professione.
Purtroppo, con le troppe donne e giovani donne che fanno le baby-sitter in attesa di qualcosa di diverso, la professionalità è vilipesa da parte di chi svolge questa attività ma, lo devo riconoscere, anche da parte delle famiglie.
Mamme lavoratrici, ve lo ripeto ancora una volta: vale di più una camicia stirata, per cui siete disposte a pagare 10€ all'ora (tariffa ormai superata) o vale di più la sicurezza di avere accanto ai vostri bambini una persona preparata, professionale, affettuosa, capace, affidabile?
Ricordatevi, mamme, che la baby-sitter non ha riposi, malattie, permessi, ferie pagate, tredicesima o quattrodicesima e spesso non ha contributi (quei pochi che vengono pagati con i vauchers non sono certo per avere una pensione dignitosa), mentre voi avete tutti i diritti assicurati; inoltre, la baby-sitter oggi lavora domani non si sa, mentre voi avete il vostro lavoro sicuro e nessuno ve lo toglie.
Pensate a questo, mentre fate un colloquio con una baby-sitter e pensate che se per qualche anno dovete fare un sacrificio per pagare adeguatamente chi sta con vostro figlio, dopo, quando crescerà voi avrete ancora il vostro lavoro assicurato, mentre la baby-sitter si dovrà mettere ancora alla ricerca di un lavoro.
Fate anche un calcolo veloce di quanto voi, nella vostra professione, siete pagate all'ora.
La baby-sitter è una libera professionista; pensate a quello che pagate ad un idraulico o ad un elettricista che viene a farvi una prestazione in casa. Solo per la chiamata, a seconda del chilometraggio, come minimo vi chiede 50 € a parte.
Perché non valutate la baby-sitter in modo adeguato, visto che ha la responsabilità del benessere del vostro bambino?
In Inghilterra le nanny ricevono uno stipendio mensile.
Se anche in Italia le baby-sitter venissero valutate giustamente, per il valore professionale e la responsabilità che esso comporta su tutti i fronti, non ci sarebbero più baby-sitter improvvisate.
L'Albo delle baby-sitter della Val d'Enza voleva questo: un riconoscimento della professionalità, con un attestato ricevuto dopo aver seguito un corso e fatto un tirocinio presso un asilo statale o comunale.
Meditate su quello che ho scritto e abbiate più stima di chi fa questa professione con serietà e responsabilità.
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